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letras de
Vasco Rossi
FEGATO, FEGATO SPAPPOLATO
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Letra y Significado de
FEGATO, FEGATO SPAPPOLATO,
Vasco Rossi
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Comunque non è questo il modo di fare,
disse il commerciante all'uomo del pane
domani sarà festa in questo stupido paese,
ma non per noi che stiamo a lavorare.
l'uomo del pane fece finta di niente,
se ne andò tranquillamente.
aveva, tante, tante, tante cose da fare,
poi lui non ci poteva fare niente, niente
La primavera insiste la mattina
dalla mia cucina vedo il mondo tondo,
sempre diverso, sempre ogni mattina,
sin dal giorno prima,
dal giorno prima
con in bocca un gusto amaro che fa schifo
chissa cosa è stato, quello che ho bevuto,
m'alzo dal letto e penso al mio povero,
fegato, fegato, fegato spappolato
fegato, fegato, fegato spappolato
dice mia madre devi andare dal dottore
a farti guardare, a farti visitare,
hai una faccia che fa schifo
guarda come sei ridotto,
mi sa tanto che finisci male.
la guardo negli occhi, con un sorriso strano,
neppure la vedo ma forse ha ragione davvero.
Ma fuori c'è la festa del paese
e vado a fare un giro,
non l'ho neanche detto,
che già mia madre mi corre dietro con il vestito nuovo,
la fuga è veloce mi metto le scarpe che sono già in strada,
che bella giornata, non bado alla gente che guarda sconvolta,
ormai ci sono abituato, sono vaccinato, sono controllato,
si pensa ormai addiritura in giro,
è chiaro che sono drogato.
La festa ha sempre il solito sapore,
il gusto di campane, non è neanche male,
c'è chi va a messa e c'è chi
pensa di fumare come aperitivo prima di mangiare.
fini s'è alzato da poco, e non è ancora sveglio,
non è ancora sveglio,
ed è talmente scazzato
che non riesce a parlare nemmeno.
La sera che arriva non è mai diversa
dalla sera prima
la gente che affoga nell'unica sala, la discoteca
ci vuol qualcosa per tenersi a galla sopra questa merda
sopra questa merda e non m'importa se domani mi dovrò svegliare ancora
con quel gusto in bocca, gusto in bocca, gusto in bocca,..........
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Comunque non è questo il modo di fare, disse il commerciante all'uomo del pane domani sarà festa in questo stupido paese, ma non per noi che stiamo a lavorare. l'uomo del pane fece finta di niente, se ne andò tranquillamente. aveva, tante, tante, tante cose da fare, poi lui non ci poteva fare niente, niente La primavera insiste la mattina dalla mia cucina vedo il mondo tondo, sempre diverso, sempre ogni mattina, sin dal giorno prima, dal giorno prima con in bocca un gusto amaro che fa schifo chissa cosa è stato, quello che ho bevuto, m'alzo dal letto e penso al mio povero, fegato, fegato, fegato spappolato fegato, fegato, fegato spappolato dice mia madre devi andare dal dottore a farti guardare, a farti visitare, hai una faccia che fa schifo guarda come sei ridotto, mi sa tanto che finisci male. la guardo negli occhi, con un sorriso strano, neppure la vedo ma forse ha ragione davvero. Ma fuori c'è la festa del paese e vado a fare un giro, non l'ho neanche detto, che già mia madre mi corre dietro con il vestito nuovo, la fuga è veloce mi metto le scarpe che sono già in strada, che bella giornata, non bado alla gente che guarda sconvolta, ormai ci sono abituato, sono vaccinato, sono controllato, si pensa ormai addiritura in giro, è chiaro che sono drogato. La festa ha sempre il solito sapore, il gusto di campane, non è neanche male, c'è chi va a messa e c'è chi pensa di fumare come aperitivo prima di mangiare. fini s'è alzato da poco, e non è ancora sveglio, non è ancora sveglio, ed è talmente scazzato che non riesce a parlare nemmeno. La sera che arriva non è mai diversa dalla sera prima la gente che affoga nell'unica sala, la discoteca ci vuol qualcosa per tenersi a galla sopra questa merda sopra questa merda e non m'importa se domani mi dovrò svegliare ancora con quel gusto in bocca, gusto in bocca, gusto in bocca,..........
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