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I
letras de
Ivano Fossati
LA CASA
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Letra y Significado de
LA CASA,
Ivano Fossati
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La casa aveva diecimila scalini
mille anni e più di cento bambini
la casa aveva certamente due porte
una in faccia al sole
e l'altra che ci pioveva sempre forte.
E in ogni stanza c'era più di un letto
per gli amori belli e quelli da non dire
e certamente c'era un tetto rosso
e muri bianchi per starci a ridosso
e muri bianchi per starci a ridosso.
E anime ad andare e a venire
era un gran bel camminare
gente che doveva lavorare
alla fermata delle sette
sotto i cappotti e sopra le biciclette.
C'era la scala che saliva al terrazzo
quaranta metri di vicinanza al cielo
per vedere le stelle d'agosto
che ci sembravano un velo
che sembrano comunque un velo.
Ci fu una donna che scrisse a qualcuno
io non ti voglio e non ti voglio più per niente
lui rotolò giù dal cielo sbagliato di marzo
quel suo amore già comunque morente
quel suo amore già comunque morente.
C'era un uomo che non ci aveva pensato ancora
e c'ero io che non avevo capito niente
ma sapevamo che non era tardi
per tutti e due così
ugualmente.
E avevamo poche canzoni
ma duravano tutto il giorno
gli facevamo fare andata e ritorno
facevano andata e ritorno
facevano andata e ritorno.
La casa aveva diecimila scalini
mille anni e non so più quanti bambini
bambini e operai tutti dentro al portone
aspettiamo che spiova signor padrone
aspettiamo che spiova signor padrone.
Aspettiamo che spiova signore
noi aspettiamo che spiova.
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La casa aveva diecimila scalini mille anni e più di cento bambini la casa aveva certamente due porte una in faccia al sole e l'altra che ci pioveva sempre forte. E in ogni stanza c'era più di un letto per gli amori belli e quelli da non dire e certamente c'era un tetto rosso e muri bianchi per starci a ridosso e muri bianchi per starci a ridosso. E anime ad andare e a venire era un gran bel camminare gente che doveva lavorare alla fermata delle sette sotto i cappotti e sopra le biciclette. C'era la scala che saliva al terrazzo quaranta metri di vicinanza al cielo per vedere le stelle d'agosto che ci sembravano un velo che sembrano comunque un velo. Ci fu una donna che scrisse a qualcuno io non ti voglio e non ti voglio più per niente lui rotolò giù dal cielo sbagliato di marzo quel suo amore già comunque morente quel suo amore già comunque morente. C'era un uomo che non ci aveva pensato ancora e c'ero io che non avevo capito niente ma sapevamo che non era tardi per tutti e due così ugualmente. E avevamo poche canzoni ma duravano tutto il giorno gli facevamo fare andata e ritorno facevano andata e ritorno facevano andata e ritorno. La casa aveva diecimila scalini mille anni e non so più quanti bambini bambini e operai tutti dentro al portone aspettiamo che spiova signor padrone aspettiamo che spiova signor padrone. Aspettiamo che spiova signore noi aspettiamo che spiova.
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